Su Radio Zena a partire da lunedì 20 fino a domenica 26 settembre 2021Bandida suona come “Disco Ora” alle 2, alle 8, alle 14 e alle 20.
Prodotto dallo stesso MANNARINO, registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia e il coinvolgimento – su alcuni brani – dei produttori internazionali Joey Waronker (Beck, REM, Atoms for Peace) e Camilo Lara (Mexican Institute of Sound) oltre che di Tony Canto e Iacopo Brail Sinigaglia, l’album è un invito ad appellarsi alla saggezza ancestrale degli esseri umani.
Un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia. Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano. Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, sono questi solo alcuni dei temi affrontati dal cantautore nel disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.
“V” come: Venere Voce Vita Ventre Valore Volume Veleno Violenza Villaggio Vertebre Vagina Vulcano Vagabonda Vento Vene Vegetazione Vanità Verbo Verità
La copertina del disco raffigura una donna combattente, guerriera. L’immagine è l’unione di due elementi: la donna e la resistenza indigena fusi insieme in un’azione, quella di calarsi il passamontagna – o forse di toglierlo – immagine evocativa di una entrata in azione, un’azione che è difesa non violenta, poetica e ispiratrice. Calarsi il passamontagna per andare in guerra o toglierlo per mostrare e difendere la propria identità? Un’immagine contemporanea che trova la sua forza in una nuova tribalità, allo stesso tempo antica e futura.
Ancora una donna, un’altra, o la stessa poco importa, perchè ormai a questo punto del disco è chiaro che l’immagine di donna che ci sta guidando è un’immagine universale, un’icona come quella della copertina.
Iconica è anche la nostra “Bandida”, la fotografia della ribellione al sistema patriarcale, in spagnolo perchè oggi è dall’America Latina che arriva il grido di battaglia ed è da Paesi come Cile e Colombia che arrivano anticorpi nuovi. Una cumbia elettronica, un suono di favela, l’incursione del “Colectivo Las tesis”. È ancora una volta la voce di una donna nel chorus. A questo punto del disco siamo lontani. Abbiamo perso il controllo e c’è una donna al comando. Una Bandida perchè è di questo che abbiamo bisogno.
“¿Educar a una chica? Desarmar a una mujer” ((Educare una bambina? Disarmare una donna)
Quando l’apparato statale e religioso di uno Stato diventa il vero stupratore, quando la legge discrimina, quando la cultura dominante relega la donna al ruolo di subalterna, di Maria Vergine, di madre, la ribellione e il rifiuto diventano l’unica vera salvezza.
Questa immagine di donna indigena, ancestrale, futura, guerriera per natura, e ribelle per cultura, forte e risoluta è l’immagine umana del disco.
Immagine umana che trova la sua corrispondenza più intima nel mistero della giungla, nel caos delle stelle, nel tuono celeste. Sono crollati i monoteismi, resta l’insaputo, il mistero, l’animismo, e la spinta vitale che ci porta tutti avanti. In testa, a guidare questa folla, c’è lei, colorata e furiosa, Bandida!
Qui sotto ecco i link per ascoltare Bandida sulle principali piattaforme streaming